Didinò Improvvisazione Teatrale Olistica
L'improvvisazione Teatrale
L'improvvisazione teatrale è molto più di una semplice tecnica di recitazione: è una forma d'arte che coinvolge la creatività, l'intuizione, la spontaneità e la capacità di lavorare in gruppo. In un'esperienza di improvvisazione teatrale, gli attori non hanno un copione prestabilito, ma si affidano alle proprie emozioni, alle proprie idee e all'ascolto reciproco per creare una performance unica ed emozionante.
Il nostro Approccio
L’improvvisazione teatrale è per noi condivisione di esperienze ed emozioni.
Significa che l’obiettivo principale non è quello di recitare una parte in modo perfetto, ma di vivere un’esperienza autentica e condividere con gli attori ed il pubblico le emozioni che emergono durante la performance.
Questo approccio richiede grande ascolto ed empatia, per essere in grado di cogliere le suggestioni e le idee degli altri ed integrarle così nello spettacolo che si sta creando.
Allo stesso tempo, questo tipo di improvvisazione teatrale, permette ai partecipanti di esplorarsi interiormente, di mettere in gioco la propria creatività e di sviluppare la propria capacità di espressione, permettendo di scoprire se stessi e gli altri in modo autentico e facendo vivere al pubblico esperienze sempre vere e credibili, senza perdere di vista l’aspetto comico.
Vi starete chiedendo perchè Olistica?
Secondo la teoria olistica un sistema non può essere conosciuto come somma lineare delle parti che lo compongono.
Detto più semplicemente:
il tutto non è riducibile alla somma delle parti di cui è composto, poiché il tutto è più della somma di queste.
Gli attori, il pubblico, lo staff, non sono semplici parti che compongono lo spettacolo ma sono esse stesse lo spettacolo.
Crediamo in una prospettiva a 360° nella quale tutte queste parti funzionano insieme e non separate nella riuscita dello show.
Che sia forse l’olismo uno dei regni irriducibili di quell’intuito, di quell’elaborazione sottile che ci fa percepire la differenza fra delle macchie di colore e il 3 maggio 1808 di Goya?
O che segnano la diversità fra una successione di suoni e la quarta sinfonia di Brahms?
O per cui una battuta spiegata non fa più ridere nessuno.
A noi, e a voi, la risposta.
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